Da lunedì 19 fino a sabato mattina 24 Settembre presso il Monastero di Bose in Piemonte, abbiamo vissuto l’esperienza degli esercizi spirituali: momento tanto atteso per recuperare lo sguardo di Dio sulla nostra vita e per approfondire il nostro rapporto con Gesù.
È stato un tempo di grazia, vissuto da noi frati studenti dell’Ordine dei Predicatori di tutta Italia accompagnati dai nostri rispettivi maestri; un tempo nel quale abbiamo potuto fare esperienza di un Dio che ancora una volta ci mostra il Suo amore e dunque ci rende capaci di amare.
A guidarci in questi giorni è stato Sabino Chialà, Priore del Monastero di Bose, a capo di una comunità di monaci e di monache appartenenti a chiese cristiane diverse che cercano Dio nell’obbedienza al Vangelo, nella comunione fraterna e nel celibato.
Attraverso soprattutto gli scritti dei Padri della Chiesa, siamo stati guidati a scoprire “il segno della vita consacrata per il nostro tempo”.
Il predicatore si è soffermato in modo particolare su tre punti focali ai quali ogni religioso dovrebbe tendere: dare speranza, mostrare l’attesa dell’Altro, fare comunione pur nella diversità di ciascuno.
Ad arricchirci oltre alle meditazioni, sono stati i momenti di preghiera sia personali che comunitari vissuti con la comunità monastica, la quale si è dimostrata esperta sia nella cura degli spazi e tempi liturgici, sia nell’accoglienza.
Infine ma non per ultimo, rendiamo grazie a Dio per averci permesso di stare insieme tutti i frati studenti d’Italia: ciò ha permesso di poterci meglio conoscere e di lasciarci modellare comunitariamente dall’unico Maestro che è Cristo.
In questo posto di grazia che è la comunità monastica di Bose, luogo particolarmente favorevole al dialogo tra fratelli cristiani, facciamo sempre più nostra la preghiera di Cristo: “Padre che tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21).
Fr. Francesco Giannone OP