(fond. 1629)
Il venerabile Giovanni Fusco domenicano del convento di S. Maria della Sanità di Napoli, nativo di Lettere, figura fulgidissima del nostro Ordine, si dedicò, ad imitazione di San Domenico, particolarmente alle religiose e molte ne guidò nelle vie sublimi della santità. Insieme al sacerdote Andrea Fusco ed al nobile Paolo Fattorossi, anch’essi nativi di Lettere, progettarono la fondazione di un monastero. Mons. Andrea Caputo, vescovo a quel tempo di Lettere, ne fu entusiasta, anzi volle che il nuovo chiostro domenicano sorgesse nei pressi del duomo perché le nuove figlie claustrali, «cuore» del suo gregge, fossero la linfa vitale della sua attività pastorale. La famiglia Fusco donò la propria villa vicina alla cattedrale e con opportune ristrutturazioni ed ampliamenti fu trasformata in monastero. La bolla di erezione di papa Urbano VIII è del 20 settembre 1629, ma l’esecuzione avvenne il 24 aprile 1630. Suor Costanza Lopez, in qualità di priora, e suor Barbara Maresca, come maestra delle novizie, furono le due monache provenienti dal monastero «S. Maria delle Grazie» di Sorrento per formare le prime aspiranti allo spirito dell’Ordine.
Nell’ultimo quarto di questo secolo si ha la fondazione di altri monasteri di stretta osservanza, quali quelli di Marino e di Gravina. Ma una speciale fisionomia presentano i monasteri del «Corpus Domini» di Macerata, Loro Piceno, Montefiore dell’Aso. P. Antonio Lequieu, domenicano notissimo in Francia, acceso d’amore per la S. Eucaristia, fondò a Marsiglia nel 1634 una congregazione femminile dedita all’adorazione perpetua e in Provenza riunì i conventi domenicani riformati denominandoli «Congregazione del SS. Sacramento». Venne p. Antonio Lequieu più di una volta a Roma e il suo nome si diffuse per l’Italia domenicana. È in questo periodo che si inserisce la fondazione dei tre monasteri delle Marche, i quali hanno una spiccata finalità eucaristica.
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