(fond. 1282)
Era il 1282 — uno dei periodi più burrascosi di Capacci del reame di Napoli — quando il nobile Pietro, vescovo di Capaccio e nativo di Nocera, volle la fondazione di un monastero femminile nei suoi possedimenti. Le prime claustrali, secondo la volontà del fondatore, furono le monache Lateranensi, dette «Canonichesse» e la prima badessa proveniva dal monastero di S. Paolo di Poggiodonato in Sabina. Ma siamo nel secolo d’oro dell’Ordine domenicano, secolo in cui molte comunità religiose femminili chiedevano ed ottenevano di far parte del bianco stuolo gusmano. Così il 7 novembre 1288 le claustrali di «S. Anna» passarono giuridicamente sotto l’Ordine di San Domenico. Anche se non sono mancati periodi d’ombra, come in ogni istituzione umana, l’austera vita domenicana fu qui vissuta in tutto il suo fulgore, specialmente nel ‘500. Infatti in questo secolo abbiamo due fondazioni partite da «S. Anna»: nel 1515, un nuovo chiostro domenicano a Sarno; nel 1547, suor Giovanna Villani con qualche altra consorella fu chiamata da suor Maria Carafa, sorella di papa Paolo IV, fondatrice del monastero della Sapienza a Napoli, per formare la novella comunità alle osservanze primitive domenicane.
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