Vi era in lui qualcosa di più splendente e meraviglioso …la perfezione morale dei suoi costumi, lo slancio di fervore divino…
Aveva una volontà. ferma e sempre lineare, eccetto quando si lasciava prendere dalla compassione e dalla misericordia…
L’equilibrio sereno del suo interno si manifestava al di fuori nella bontà e gaiezza del volto… lo splendore del suo viso non veniva offuscato dalle cose terrene .
… Egli s’attirava facilmente l’amore di tutti; senza difficoltà, appena lo conoscevano, tutti cominciavano a volergli bene.
Dovunque si trovasse… con tutti usava parole di edificazione… Ovunque si manifestava come un uomo evangelico, nelle parole come nelle opere.
Durante il giorno, nessuno più di lui si mostrava socievole…, nessuno era più gioviale. Viceversa, di notte, nessuno era più di lui assiduo nel vegliare in preghiera… il giorno lo dedicava al prossimo, la notte a Dio…
Accoglieva tutti gli uomini nell’ampio seno della sua carità; e, perché tutti amava, da tutti era riamato…
Questo inoltre lo rendeva a tutti carissimo: la semplicità del suo agire.
Mai alcun segno di doppiezza o di finzione fu riscontrato nelle sue parole o nelle sue azioni.
Vero amante della povertà, usava vestiti di poco valore.
Nel mangiare e nel bere la sua temperanza era rigorosa…
Aveva un dominio assoluto sulla sua carne…
Chi sarà mai capace di imitare la virtù di quest’uomo?
Possiamo ammirarlo e misurare dal suo esempio la pigrizia del nostro tempo…
(B. Giordano di Sassonia, Libellus, nn. 103-109)